Wild-letter: esplorando l'incanto invernale con Wildhood
Scopri la magia invernale e le storie della nostra community
Benritrovati bivaccatori,
Dopo un autunno che assomigliava più ad un'estate che ad un vero e proprio autunno, è arrivato l'inverno. Stagione in cui la nostra attività di bivaccatori wild subisce inevitabilmente un rallentamento. Con l'arrivo dell'inverno, le montagne si coprono di bianco, le giornate sono corte e fredde, il sole è fiacco e debole e percorsi che d'estate richiedono poca fatica, diventano una dura sfida e ogni passo è uno sprofondare nella neve fino al ginocchio. Ma l'inverno non è solo questo, l'inverno ci offre anche un nuovo, silente e incantato scenario da scoprire. Un'esperienza più intima e quasi più spirituale, che ci offre una prospettiva completamente diversa rispetto alla classica esperienza estiva a cui siamo abituati (ne abbiamo parlato a fondo in un nostro articolo).
Lo scorso weekend, abbiamo avuto l'opportunità di vivere un'esperienza indimenticabile durante l'evento Bivacco+ organizzato al bivacco Bassi, in valle Camonica (BS). Partiti dal Plan di Montecampione, l'itinerario prevedeva un percorso di 8km e 500m di dislivello, che la neve fresca, facendoci affondare ad ogni passo, ha trasformato in una sfida di 4 ore e mezza. Sfida accentuata dalla difficoltà nel seguire il sentiero, poiché i classici segni rosso-bianchi del CAI erano spesso nascosti sotto uno spesso manto di neve immacolata. Senza tracce precedenti sul quale basarci, ogni passo in avanti era un piccolo atto di fiducia e di conoscenza del territorio. L'orientamento diventava più un'arte che una scienza, con la natura che metteva alla prova la nostra preparazione e la nostra determinazione. La comunione di sforzi e la condivisione di conoscenze tra noi hanno reso possibile superare l'incertezza del percorso, tessendo insieme un senso di comunità che solo le sfide condivise possono forgiare. Ogni scoperta di un segno del sentiero nascosto dalla neve era una piccola vittoria, un promemoria del legame profondo tra l'esploratore e il paesaggio. E così, passo dopo passo, abbiamo forgiato il nostro cammino attraverso la bellezza selvaggia e incontaminata dell'inverno, arrivando giusto in tempo per goderci un tramonto incredibile al Bivacco Bassi.
Abbiamo iniziato subito con le rituali attività da bivacco, accendere la stufa era il primo compito. Mentre alcune mani esperte sistemavano la legna e accendevano il fuoco, il calore si diffondeva lentamente nell'ambiente, scacciando l'umidità e il freddo pungente.
Preparare le cose per la notte era il passo successivo. Ognuno di noi ha trovato un angolo accogliente, il caldo soppalco sopra la stufa è andato per la maggiore, stendendo i sacchi a pelo e sistemando gli zaini.
Poi, il momento che tutti attendevamo con impazienza: la cena. La cucina in bivacco era un'arte e una scienza, e il nostro George era il maestro indiscusso. Con un sorriso malizioso, ha tirato fuori dal suo zaino, che sembrava avere le proprietà magiche della borsa di Mary Poppins, una bottiglia di Vov che ci ha scaldato il cuore e l'anima. Ma non era finita qui, George aveva anche il necessario per preparare una deliziosa polenta con salsiccia, un piatto che evocava la semplicità e la robustezza della vita di montagna.
Altri membri del gruppo, nel frattempo, si sono dedicati a una spadellata comunitaria di spatzle, zola e speck. Le risate e il chiacchierio si mescolavano con il profumo invitante del cibo che si diffondeva nell'aria fresca della montagna. In quel momento, non c'era spazio per diete o restrizioni, solo il piacere puro di condividere un pasto semplice ma nutriente in buona compagnia, con il profilo scuro delle montagne che ci circondava come un abbraccio protettivo.
Proprio mentre la cena lasciava spazio alle prime bottiglie di amari sentiamo, ad un tratto, bussare alla porta del bivacco. Sorpresi, apriamo, e ci ritroviamo davanti 7 giovani ragazzi infreddoliti e parecchio scossi. Li facciamo subito entrare e li mettiamo vicino alla stufa, ricaricandola di legna. Ci raccontano che, visto che uno di loro lavorava al mattino, non sono riusciti a partire abbastanza presto ma, non volendo rinunciare all’uscita, hanno deciso di partire lo stesso, lasciando il parcheggio alle 15:30, un’ora e mezza prima del tramonto, rassicurati dal tempo del cartello che recitava 2 ore. Peccato che non avessero fatto i conti con la neve che ti faceva sprofondare fino al ginocchio, con la traccia inesistente sepolta sotto un manto di neve e con un freddo davvero pungente. Quella che doveva essere una bella esperienza si è trasformata in un calvario di 5 ore e mezza sulla neve, di cui 4 al buio con solo due torce non frontali (divise tra 7 persone!) e un’attrezzatura chiaramente non adeguata a quelle temperature. In tutto e per tutto una grossa imprudenza, per fortuna senza conseguenze.
Non è nostro obiettivo puntare il dito contro nessuno, portiamo solo questa storia sulla wild-letter, ma potremmo tranquillamente sceglierne altre, per ricordare anche e soprattutto a noi stessi che, soprattutto in inverno, la preparazione è fondamentale e che andare all’avventura non è mai una buona idea. La natura può darci tantissimo, ma dobbiamo sempre approcciarla con rispetto e preparazione ed essere pronti a fronteggiare le sfide che la montagna può riservare. E’ una questione di esperienza certo, ma intanto ci sono alcune buone norme che tutti possiamo seguire:
Vestitevi a strati per mantenere il calore corporeo.
Portate sempre con voi una torcia (possibilmente frontale), cibo extra, un ricambio completo di vestiti, i ramponcini e una coperta termica. Noi abbiamo trovato molto utili anche i bastoncini.
Studiate attentamente l’itinerario e pensate ad eventuali strade alternative, spesso per esempio, guadi che in estate sembrano facili diventano in inverno molto complicati e difficili.
Informate sempre qualcuno del vostro itinerario e dell'orario previsto di ritorno.
Con questi consigli vi lasciamo e ci sentiamo alla prossima avventura.
Potete rimanere collegati con noi attraverso tutti i nostri social. Seguite la nostra pagina Instagram per restare aggiornati sulle novità e sui prossimi eventi! Utilizzate la nostra applicazione Wildhood per aiutarci a mappare e monitorare lo stato dei nostri amati bivacchi fissi!
Vogliamo infine ringraziare i volontari dei Lupi di San Glisente che con il loro lavoro mantengono in maniera davvero impeccabile il bivacco Bassi e altri due bivacchi della zona. Grazie, perché è grazie al lavoro di persone come voi che abbiamo questo bellissimo patrimonio collettivo di bivacchi di montagna!
Ci sentiamo alla prossima Wild-letter!
Con affetto,
Alberto, Riccardo, Giorgio e Mattia
P.S. Abbiamo lanciato un nuovo aggiornamento dell'app di Wildhood che ti permette di visualizzare direttamente sulla mappa il campspot o bivacco che state vedendo. Abbiamo poi introdotto altre migliorie e abbiamo iniziato a lavorare a grandi novità! Altre info nei prossimi mesi! Stay tuned!
Scarica l'aggiornamento ora. Il tuo feedback è prezioso!
Novità dalla community
Benvenuti nella sezione “novità della community” dove raccogliamo gli ultimi aggiornamenti della community di Wildhood. Vuoi partecipare anche tu? Taggaci nei tuoi post, oppure carica campspot o bivacchi sulla nostra app !
Campspot in Evidenza
Lago delle Locce in Valle Anzasca (VB) caricato da mpcasiraghi!
Articoli da non perdere
La bella iniziativa riqualifica del “Baitù” di Carona del CAI di Sesto
Storie di ordinaria follia in montagna: senza attrezzatura a 2300 metri
La pista di coppa del mondo a Zermatt e’impatto ambientale dello sci